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Fondo Dario Indrigo

Il fondo intitolato al direttore d'orchestra Dario Indrigo (Trieste, 13 agosto 1937) è stato istituito per donazione dell’ingente patrimonio bibliografico-musicale e documentale appartenuto al musicista, disposta dal possessore e dalla sua famiglia nel 2022.

Dario Indrigo si è diplomato in violino presso il Conservatorio G. Tartini di Trieste, studiando poi composizione con Giulio Viozzi e direzione d’orchestra con Franco Ferrara. Attivo e apprezzato soprattutto come interprete delle Nuove Musiche, ha diretto stabilmente l’Ensemble di Musica/Realtà, L’Ensemble Aterforum di Ferrara, il Gruppo di Nuova Consonanza e il gruppo strumentale Musica d’oggi di Roma, il CARME di Milano, le orchestre della RAI di Torino, dell’OSER e dei Pomeriggi musicali di Milano, presentando in pubblico e registrando per la terza rete della RAI numerosissime composizioni dei più importanti autori del Novecento e contemporanei. Dal 1981 al 1986 ha collaborato con l’Accademia di Santa Cecilia di Roma quale direttore dei concerti finali dei corsi di composizione tenuti all’Accademia stessa da Franco Donatoni. Accanto all’attività di direttore d’orchestra ha svolto anche una consistente attività di maestro del coro, per molti anni con l’ATER (Associazione dei teatri emiliani) e dal 1987 al 1991 come direttore del coro della RAI di Torino. Dal 1972 al 2001 ha insegnato musica da camera ed esercitazioni orchestrali all’Istituto musicale A. Peri di Reggio Emilia.

 

Vacanze Musicali di Venezia, 1965 (nella prima foto si vedono, seduti, da sinistra: Franco Ferrara, Gabrio Gandini, Jesus Lopez-Cobos e, in piedi, Riccardo Muti, Dario Indrigo, Helmut Imig e Giovanni Piazza).

Nella seconda foto, Dario Indrigo che dirige in una prova delle stesse Vacanze Musicali.

 

Il complesso archivistico, che presenta il carattere ibrido tipico dei fondi di personalità del mondo della cultura, oltre a documentare con scrupolosa completezza l’intero arco dell’attività artistica dal 1959 al 2001, riflette la molteplicità di interessi e la vivacità intellettuale della persona.

Il materiale documentario consta di dossier cartacei, oggetti, appunti, ritagli di giornale, recensioni, materiale audiovisivo autoprodotto (compact disc, nastri e bobine a nastro, audiocassette, DVD).

La collezione bibliografica unisce a una raccolta di 416 saggi di contenuto musicologico, filosofico e teatrale, programmi di sala e libretti, la dotazione di 1333 risorse musicali edite a stampa, molte delle quali furono acquisite e utilizzate dal musicista come materiali di lavoro a supporto e corredo dell’attività didattica e di specifiche produzioni artistiche

A tali finalità si connette da un lato l’occorrenza degli autori più rappresentativi del canone della musica occidentale; dall’altro la peculiare inclinazione per le espressioni della sensibilità novecentesca e contemporanea: dai prodromi insiti nella cultura fin de siécle (G. Mahler, A. von Zemlinsky, H. Wolf), alle radici della Nuova Musica (A. Schönberg e A. Webern), alla scena internazionale (I. Stravinskij e Paul Hindemith) e nazionale (G. Malipiero e Luigi Dallapiccola) del primo Novecento, ai pionieri dello sperimentalismo americano (Ch. Ives) e all’avventura seriale (K. Stockhausen, L. Nono, G. Manzoni) e postseriale (F. Donatoni, S. Sciarrino, G. Sinopoli), del secondo Novecento, con affondi nella coeva cultura musicale tedesca e russa di area sovietica (H. Eisler, D. Šostakovič) e gustosi attraversamenti dalla musica d’arte alla musica d’uso, già presenti nella cultura viennese di fine Ottocento e tedesca dei primi trent’anni del Novecento (K. Weill).

Preziosa la raccolta di musica manoscritta contenente le trascrizioni (consulta il catalogo provvisorio) realizzate dal Maestro per vari organici: da alcuni preludi e fughe per pianoforte di D. Šostakovič, alle Siete canciones populares españolas di M. De Falla, ai Sechs Gesänge op. 13 di A. von Zemlinsky.

L'Archivio di Dario Indrigo è pubblicato e consultabile su Archivi ER. Sistema informativo partecipato degli archivi storici in Emilia-Romagna.

 

Gli scaffali del Fondo Dario Indrigo nella Biblioteca Gentilucci, e Dario Indrigo in un momento di prova con Paolo Perucchetti (violoncello) e Astorre Ferrari fra 1976 e 1977