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I tre volti di Medea

I tre volti di Medea

Opera-video di Adriano Guarnieri

Sabato 5 aprile 2014, ore 17 - Biblioteca Armando Gentilucci
I tre volti di Medea: ascolti da una partitura elettronica e visioni dall'Opera-video di Adriano Guarnieri

Intervengono:
Francesca Magnani, musicologa
Adriano Guarnieri, compositore
Alvise Vidolin, regista del suono
Introduce e coordina: Maurizio Ferrari, Direttore dell’Istituto Musicale
Proiezione e ascolto di frammenti da Medea
 
 
In occasione del Master tenuto dal M.o Guarnieri per gli allievi del Biennio di Specializzazione in Composizione, l’Istituto Musicale apre al pubblico uno degli ultimi incontri dedicati al Teatro Musicale dal Novecento ad Oggi. Dopo aver messo a fuoco il variegato panorama dell’espressione musicale teatrale a partire dalla nuova vocalità proposta nel Pierrot Lunaire di Schönberg, il M° Guarnieri ha proseguito la sua indagine addentrandosi nell’esperienza creativa di alcuni autori, come Bruno Maderna, Giacomo Manzoni, Luciano Berio, Luigi Nono, Sylvano Bussotti e Salvatore Sciarrino, i quali, pur immersi in contesti di tradizione culturale assai diversa, si sono misurati con le esigenze di una nuova drammaturgia e di una vocalità aggiornata.
Il M° Adriano Guarnieri proseguirà presentando al pubblico gli aspetti più rilevanti di una sua opera concepita come interattiva, attraverso la voce di un autorevole regista del suono, Alvise Vidolin, col quale ha collaborato nella realizzazione di una grande partitura elettronica: l’opera-video Medea.
 
Medea è un'opera-video per soli, coro, orchestra e live electronics in tre parti di Adriano Guarnieri, rappresentata per la prima volta il 18 ottobre 2002 al Palafenice di Venezia, con il coro e l'orchestra del Teatro La Fenice. Ogni parte comprende dieci sequenze musicali. Medea è un'opera onirica, in cui mito e contemporaneità si fondono attraverso il rapporto formale di tre partiture: musicale, registica e live-elettronica. Il mito di Medea è rivissuto con frammenti dalla Medea di Euripide, propriamente estrapolato nei punti più espressivi e lirici del testo originale. Esso ha dei rimandi alla contemporaneità per temi come la perdita di identità, di terra, patria, sole e senso di sacralità perduta in un tempo in cui il nichilismo ideologico sembra schiacciare l'uomo proprio nei suoi aspetti ideali e valoriali.
L'opera porta sulla scena tre Medee, con chiaro riferimento psicologico alla "frantumazione" dell'io contemporaneo, a cui la psicanalisi ha dedicato ampi studi. Nessuna dunque nostalgia della classicità, che piuttosto fornisce gli spunti per ridare vita alle problematiche della attuale crisi sociologica. Nelle rappresentazioni originali i protagonisti sono interpretati da: Medea 1, Antonella Ruggiero; Medea 2, Sonia Visentin; Medea 3, Alda Caiello; Giasone, Andrew Watts; scene e costumi sono di Cristian Taraborrelli.