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Le idee di oggi per la musica di domani

Le idee di oggi per la musica di domani

Canzone politica e canzone 'impegnata' intorno al 1968. Incontro con il prof. Franco Fabbri

 

Sabato 10 novembre 2018, ore 17
Auditorium Masini dell'Istituto Superiore di Studi Musicali di Reggio Emilia e Castelnovo ne' Monti "Peri-Merulo" - sede di Reggio Emilia (via Dante Alighieri 11)

Le idee di oggi per la musica di domani.
Canzone politica e canzone 'impegnata' intorno al 1968

Incontro con il prof. Franco Fabbri

Franco Fabbri, musicologo e musicista (storico leader degli Stormy Six), è uno dei pionieri dei popular music studies.

Tra i fondatori della IASPM (International Association for the Study of Popular Music), ne è stato due volte Chairman, ha fatto parte per vari mandati del Comitato Esecutivo, ha contribuito all’organizzazione di numerose conferenze internazionali (Reggio Emilia 1983, Montreal 1985, Accra 1987, Roma 2005, Città del Messico 2007), e ha partecipato alla fondazione della sezione italiana, della quale è stato a lungo Presidente.

Allievo di Philip Tagg all’Università di Göteborg, ha sviluppato fin dagli anni ottanta una teoria dei generi musicali (e, più in generale, della categorizzazione in musica) che ha costituito una delle basi metodologiche più diffuse e citate dei popular music studies, sia nel mondo anglofono sia in Spagna e nell’America Latina. Questi studi hanno portato al conferimento di un PhD by publications da parte dell’Università di Huddersfield (Gran Bretagna) nel 2012. Altri suoi contributi noti in ambito internazionale riguardano le forme della canzone, l’ascolto in mobilità e “disattento” nel paesaggio sonoro contemporaneo, i rapporti tra musicologia e scienze cognitive, la storia della popular music. L’obiettivo principale dei suoi studi e del suo insegnamento è quello di collocare lo studio della popular music all’interno di un campo unificato degli studi musicologici: a questo riguardo gli sono stati di particolare aiuto l’amicizia e la collaborazione, in un lungo arco di tempo, con Philip Tagg, Umberto Fiori, Luigi Pestalozza, Luigi Nono.

Tiene regolarmente seminari e conferenze in altri Paesi, in particolare in Gran Bretagna (Università di Liverpool, di Newcastle, di Cambridge) e in Spagna. Ha fatto parte del network di ricerca Sound in Media Culture, finanziato dalla Deutsche Forschungsgemeinschaft (DFG). È stato professore a contratto per corsi e seminari sull’estetica, la storia e l’economia della popular music presso le università di Trento, Bologna, Torino, Milano, Genova, e presso i conservatori di Trento e di Parma. Dal 2008 è ricercatore presso l’università di Torino, dove è stato titolare dei corsi di “Popular music”, “Culture e tecniche del suono e della musica”, “Ermeneutica della musica dei media” e “Storia della musica contemporanea”; insegna anche all’università di Milano (“Economia dei beni musicali”) e al Conservatorio di Parma (“Storia della popular music”, “Storia delle forme e dei repertori musicali”). Nel 2014 ha ottenuto l’abilitazione a professore di prima fascia (ordinario).

Fa parte dei comitati di redazione delle riviste Musica/Realtà, Popular Music (Cambridge University Press), Radical Musicology. Insieme a Goffredo Plastino (Università di Newcastle) è editor della collana Routledge Global Popular Music. La sua bibliografia completa è consultabile su https://universitaditorino.academia.edu/FrancoFabbri

Ha svolto anche un’intensa attività come conduttore radiofonico a Radio Tre. Come musicista, è stato uno dei componenti del gruppo degli Stormy Six (dal 1966 al 2012), coi quali ha pubblicato otto album in studio (uno dei quali premiato come miglior album rock uscito in Germania nel 1980), due dal vivo e diverse antologie. Ha pubblicato anche due album di musica elettronica (Domestic Flights e Luci) e collaborato con vari altri musicisti, tra i quali Chris Cutler, Heiner Goebbels, Alfred Harth, Luciano Margorani, Cesare Picco, Vladimir Denissenkov, Errico Pavese.

Gli Stormy Six

Una sintesi delle coesistenze e delle trasformazioni musicali fra anni '60 e '70 è data dal percorso creativo degli Stormy Six, gruppo musicale italiano costituitosi a Milano nel 1965 e scioltosi nel 1983, che ha attraversato numerose stagioni della musica italiana: beat (1965-1969), country rock (1970-1971), folk rock (1972-1974), progressive folk (1975-1980), rock progressivo (1977-1983), avant-progressive rock (1977-1983).

Nel 1967 vengono scelti come uno dei gruppi spalla dei Rolling Stones per la loro prima tournée italiana, nel 1980 vincono il premio della critica discografica tedesca per il miglior album rock con Macchina maccheronica, considerato una pietra miliare del progressive europeo più ambizioso: le date sono ben rappresentative dell’evoluzione della loro poetica. Nati come gruppo rhythm & blues nell'epoca del beat, sono stati fra gli esponenti del primo rock italiano (con venature psichedeliche e country), si sono poi avvicinati alla canzone politica e hanno creato una fusione stilisticamente unica tra canzone politica e rock progressivo.

Fa parte di

1968-2018 - Suoni in movimento

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