Alfredo Mamoli nasce a Reggio Emilia il 27 ottobre 1901 in via De Amicis (ora via Roma) nel pieno della reggianità cittadina del “popol giost”. Ne sarà sempre orgoglioso. Frequenta il locale Liceo-Ginnasio. Il padre Arrigo, ragioniere capo della amministrazione dell’ospedale, muore quando Alfredo ha tredici anni. Lo ricorderà sempre con tanta nostalgia.
La passione per la musica, già coltivata in casa dalla madre Anita, viene fortemente sviluppata in lui con la complicità dello zio Pietro Melloni che ne riconosce doti naturali non comuni. Tutto ciò trova, però, ostacolo nella secolare tradizione familiare che indirizzava le femmine verso la vocazione religiosa e i maschi verso la carriera militare o medica.
Nella speranza di fargli passare la smania per la musica viene mandato, a spese dello zio Monsignore Arturo Mamoli, in collegio alla Badia Fiesolana a San Domenico di Fiesole (FI) retto dai padri Scolopi, dove rimane dal 1916 al 1917, nel pieno della guerra.
L’ostinazione a perseguire la carriera artistica vince tutte le resistenze. Gli studi musicali presso il Conservatorio di Parma, dove è allievo del concittadino Guglielmo Zuelli, hanno finalmente inizio, recuperando gli anni perduti.
L’ostinazione a perseguire la carriera artistica vince tutte le resistenze. Gli studi musicali presso il Conservatorio di Parma, dove è allievo del concittadino Guglielmo Zuelli, hanno finalmente inizio, recuperando gli anni perduti.
Ottenuto il diploma di pianoforte nel 1924 e di composizione presso l’Accademia Filarmonica di Bologna, raccoglie intorno a sé otto amici strumentisti e dà vita all’Orchestrina Mamoli, che per due anni riscuoterà un enorme successo esibendosi in quella deliziosa struttura già nota come Chalet Bottazzi (dal nome dei proprietari di allora), abbattuta nei primi anni Sessanta per far posto all’attuale Scuola dell’infanzia “Diana”.
Troppo lungo sarebbe seguire Alfredo Mamoli lungo il percorso della sua vita di compositore, giornalista, critico musicale, organista titolare della Cattedrale di Reggio Emilia, insegnante di canto corale, solfeggio e armonia complementare all’Istituto musicale Achille Peri.
Lascia un centinaio di composizioni di vario genere.
Sposatosi giovanissimo, ama con tenerezza e dedizione i suoi quattro figli e gli adorati nipoti.
Muore il 25 settembre 1980, pochi mesi dopo aver faticosamente tenuto una conferenza al Circolo del Casino per celebrare il primo centenario della morte di Achille Peri.
Nel 2012 il figlio Riccardo, erede della passione di Alfredo per la musica, ha donato alla Biblioteca Gentilucci la collezione paterna di 580 libri e partiture musicali.
Nel gennaio 2018 la famiglia Mamoli ha deciso di arricchire questo lascito, donando alla Biblioteca Gentilucci alcuni manoscritti musicali di Alfredo che necessitano di catalogazione e digitalizzazione per essere messi a disposizione degli studiosi.
Nel 2012 il figlio Riccardo, erede della passione di Alfredo per la musica, ha donato alla Biblioteca Gentilucci la collezione paterna di 580 libri e partiture musicali.
Nel gennaio 2018 la famiglia Mamoli ha deciso di arricchire questo lascito, donando alla Biblioteca Gentilucci alcuni manoscritti musicali di Alfredo che necessitano di catalogazione e digitalizzazione per essere messi a disposizione degli studiosi.
Per una documentazione fotografica sul musicista vedi la presentazione curata da Vittoria Mamoli in occasione dell' evento dedicato al nonno Alfredo il 20 gennaio 2018.
La scheda del complesso archivistico di Alfredo Mamoli con relativo accesso agli strumenti di ricerca è consultabile altresì sulla piattaforma Archivi ER.
Approfondisci:
- Riccardo Mamoli, Il maestro Alfredo Mamoli: pianista, compositore, insegnante, in "Strenna del Pio Istituto Artigianelli", 1987, pp. 187-94