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Figure sonore in polifonia

Figure sonore in polifonia

Monica Boni

Sabato 18 febbraio 2012, ore 17.30 - Biblioteca Armando Gentilucci
Monica Boni
Figure sonore in polifonia
 
Claude Debussy, Préludes, 1er Livre: II: Voiles (1909)
Images, 1er Partie: Reflets dans l’eau (1905)
Luca Poppi, pianoforte
 
 
L’accostamento di Debussy alla pittura riguarda gli aspetti inerenti la costruzione della sua musica, il cui rigore è dissimulato dalla raffinata bellezza del suono. Come alle opere dei pittori impressionisti preesiste una teoria psicologica della visibilità, del valore della luce e una tecnica del plein air, così alle composizioni di Debussy preesiste una teoria armonica, che lo spinge lontano, ben dentro il Novecento. Egli fu il primo a dare al suono isolato o al gruppo di suoni un’importanza pari a quella della melodia, dell’armonia e del ritmo e l’attenzione per la “messa a punto sonora” pervade a tal punto il suo pensiero musicale da concepire la composizione come costituita da cellule sonore autonome e la forma come accostamento di tasselli di colore. Ciò si traduce in una sorta di fenomenologia dell’immediato: un moto di particelle sonore che non suggerisce l’idea del divenire ma sfuma in un susseguirsi di flussi istantanei o, per dirla con Vladimir Jankélévitch, in “pozze di durata abbastanza simile alle acque stagnanti”.

Fa parte di

L'Orecchio del Sabato 2012

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