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Ritratto sonoro di un ambiente acustico

Ritratto sonoro di un ambiente acustico

Marco Pedrazzini

Sabato 5 maggio 2012, ore 17.30 - Biblioteca Armando Gentilucci
Marco Pedrazzini
Ritratto sonoro di un ambiente acustico: analisi di Denis Smalley, Empty Vessels (1997)
 
 
Per paesaggio sonoro, traduzione dall’inglese soundscape, si intende, nelle parole del compositore canadese Raymond Murray Schafer che coniò per primo l’espressione, “un qualsiasi campo di studio acustico [...], una composizione musicale, un programma radio o un ambiente”. Esso si riferisce innanzitutto all’ambiente acustico naturale, consistente nei suoni della natura e degli animali (inclusi gli uomini) ed è il campo di studio del design acustico. Il paesaggio sonoro è composto da diversi elementi, come le toniche, i segnali e le impronte sonore. Le toniche stanno ad indicare un suono che potrebbe non essere sempre udito coscientemente, ma che “evidenzia il carattere delle persone che vivono in quel luogo”. Esse sono create ad esempio dalla natura: il vento, l’acqua, le foreste, gli uccelli, gli insetti, gli animali, mentre in molte aree urbane il traffico è diventato una tonica. I segnali sono suoni in primo piano, uditi coscientemente, come dispositivi d’allarme, campane, fischietti, corni, sirene, ecc. L’impronta sonora è infine il suono caratteristico di un’area. “Una volta che un’impronta sonora è stata identificata, meriterebbe di essere protetta, perché le impronte sonore rendono unica la vita acustica di una comunità”. (R. M. Schafer)

Fa parte di

L'Orecchio del Sabato 2012

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