Una combinazione di colori inusuale
Giovanni Picciati
Sabato 23 maggio 2015, ore 17 - Biblioteca Armando Gentilucci
Giovanni Picciati
Una combinazione di colori inusuale
Giovanni Picciati
Una combinazione di colori inusuale
Francis Poulenc, Sestetto per flauto, oboe, clarinetto, corno, fagotto e pianoforte (1932-9)
Paola Barchi, pianoforte
Davide Rivera, flauto
Carlo Ambrosoli, oboe
Mattia Giroldini, clarinetto
Simone Novellino, fagotto
Tea Pagliarini, corno
Alquanto inusuale nel contesto cameristico dell’epoca, il Sestetto viene eseguito per la prima volta nel 1933 e accantonato fino al 1939, quando Poulenc lo sottopose ad una severa revisione delle proporzioni formali.
I fiati e il pianoforte si pongono in un dialogo continuo ma frammentato tra piccoli raggruppamenti strumentali. L'effetto è quello di una sonorità sempre cangiante. I temi, cantabili e leggeri, contengono passaggi virtuosistici e accennano tanto al Jazz quanto alle fonti della musica di tradizione, come al gregoriano citato dal fagotto.
I fiati e il pianoforte si pongono in un dialogo continuo ma frammentato tra piccoli raggruppamenti strumentali. L'effetto è quello di una sonorità sempre cangiante. I temi, cantabili e leggeri, contengono passaggi virtuosistici e accennano tanto al Jazz quanto alle fonti della musica di tradizione, come al gregoriano citato dal fagotto.